sabato 21 maggio 2011

Solitario nella notte va...

Salgo sul vagone della profumata e linda MM2, la Green Line. Quel rivolo di binari che raggiunge la “meravigliosa” Bussero. Sono le 22.08, ho perso la metro per due minuti e sono già abbastanza incazzato..mi siedo sul sedile in plastica blu scolorito. L’odore rimasto dal pomeriggio di ascella e piedi è una delizia per pochi eletti.

La “diligenza” parte con i suoi soliti delicati rumori. Mi metto a controllare il cambio della bici, con la speranza che stasera il giretto in centro possa distrarmi dai soliti pensieri. Incastrate nel cambio trovo delle microscopiche spighe di grano, mi chiedo come possano esserci finite..poi ripenso a Modena!!..(Riccardino tu ne sai qualcosa!?!?).
Dopo un pò alzo la testa e ho la sensazione di trovarmi su un treno direzione: cima del Machu Picchu..sono circondato da Peruviani..stupendo!!!..peccato che l’illusione duri solo per qualche secondo, guardo fuori dal finestrino ed eccolo lì...il putrido naviglio martesana.

Il viaggio prosegue sempre con le solite difficoltà. La bici in metro all’italiano medio non va giù, la visione aberrante di una bicicletta in un vagone è “giustamente” insopportabile. Ma io ho pagato anche per la Rossin e quindi me ne strafotto.
A Porta Venezia sale un ragazzo con un trolley e un microfono in mano, sul trolley c’è attaccata con lo scotch marrone da pacchi una cassa. Il simpaticone si posiziona in centro e si prepara per la sua esibizione…le porte si chiudono e la musica parte. La base è “Sei un mito” degli 883, lo guardo con compassione mentre cantando  si struscia contro i pali simulando una lap dance. Ogni tanto grida “Votate Pisapia!!!” e qualche zarro di turno comincia a riprenderlo con il cellulare. Comincio ad avere il dubbio che non sarà una seratina semplice, giunto a San Babila scendo. Lui imperterrito continua a cantare ammiccando a delle ragazze inglesi che nel frattempo si scolano una bottiglia di vino rosso a testa.

Prendo in spalla la bici e inizio a salire le scale, al secondo gradino mi fermano tre ragazzi. Uno dei tre è iper esaltato, cerca di comunicarmi qualcosa ma non lo capisco..prende il cellulare e sembra che voglia riprendermi mentre salgo le scale. Continua a farfugliare qualcosa in modo molto gaio, estremamente gaio e fastidioso. Bene, mi girano le madonne e gli dico che non voglio essere ripreso..lui dice di volermi fotografare i piedi. I suoi amici lo difendono, dicendo che non sta facendo niente di male. Boh!!...mando tutti e tre a cagare, salgo le scale e riemergo in San Babila. 
A parte qualche intoppo la serata è bella, fa caldo e c’è un sacco di gente. Mentre mi avvicino a piazza Duomo schivando i bengalesi che lanciano in aria quei cazzo di led blu, mi rendo conto che effettivamente la gente è un po’ troppa..ah ecco perché!!!!...c’è un concerto legato alle elezioni del PD. Mi fermo un po’ ad ascoltare, sul palco c’è Roberto Vecchioni che canta la canzone con la quale a vinto il festival di Sanremo..sono circondato da coppie che si abbracciano e limonano, ummmmm meglio spostarsi verso piazza Castello. Mi lacrima un occhio per l’allergia, che fastidio..passo in mezzo alla folla, forse qualcuno pensa che io stia piangendo per la canzone..in realtà è tre ore che continuo come un cretino a strofinarlo.

Via dei mercanti e via Dante sono molto più vivibili, sfreccio sfiorando le classiche tristi coppie improbabili..sembrano delle caricature!!
I loro volti assomigliano ad un urlo soffocato, il dolore consapevole provocato dall’usura reciproca dei loro corpi, in viaggio verso l’unica destinazione possibile: la corrosione valoriale.

Mentre pedalo beato decido di passare accanto ai tavoli esterni dei bar di via Dante, mi diverto troppo a vedere i turisti e non, che mangiano piatti idealizzati come ITALIANI D.O.C..ogni volta mi guardano tutti fieri ed io invece replico con una faccia perplessa, mettendo in dubbio il loro piatto. È come pugnalarli alla schiena.
Bene.. mi avvicino al bar Majestic, non faccio neanche in tempo ad affiancarmi che mi ferma un ragazzo con in mano una tovaglia…vuole sapere se sono disposto a vendere la mia bici. Lui è il proprietario del bar, avrà 28 anni. Mentre mi parla gli guardo i capelli, sono unti da far schifo...gli spiego che la mia non è in vendita ma ho altre bici, certo..il prezzo è abbastanza impegnativo, lui pur di non sfigurare dice che non ha problemi. Lo saluto e mentre mi dirigo verso la Scala penso a come caspita fai a servire ai tavoli con dei capelli così unti. (il ragazzo/proprietario del bar Majestic pur avendo il mio numero non mi chiamerà mai più!!...ma ovviamente lui non aveva problemi, sia chiaro).

Passo sotto la galleria, il pavimento liscio è uno spettacolo e le Vittoria Pro Zaffiro tengono da Dio (ora ho messo le Rubino, ma non ditelo in giro)...faccio lo slalom tra alcune cinesine, loro sono in fila per girare sulle palle del povero toro.
Sbuco di nuovo in piazza Duomo. Il concerto è finito e la folla si accalca verso le entrate della metropolitana, vorrei rimanere ancora un po’ ma improvvisamente inizia a piovere, smadonno per qualche minuto..PERBACCO un bel temporale era proprio quello che ci voleva!!!..yuppi!!
Come un lampo raggiungo la metro!!!...cioè, rischiando la morte 5 o 6 volte arrivo a stento alle scale della metropolitana. La stazione è piena di persone, capisco che infilarmi in un vagone con la bici sarà un’impresa ardua.
Prima di timbrare i biglietti  mi soffermo a guardare un bengalese che miracolosamente vende ombrelli e mantelline, ma CAZZO!!!..come faceva a prevedere che in una serena sera di fine primavera potesse esserci un temporale?!?!...dove caspiterina li teneva gli ombrelli se fino ad un secondo prima vendeva accendini giganti e megafoni?!?!...perché non va a fare le previsioni al posto di Giuliacci?!?!...Mistero.

I vagoni sono strapieni, impreco ad ogni metro che passa..alla fine mi rassegno e aspetto. Dopo quasi 20 minuti riesco a fiondarmi in un vagone semivuoto.
Appena entro mi accorgo che non sono il solo con la bici, c’è un uomo sulla quarantina con una bicicletta tutta sgangherata. Cominciamo a parlare, forse perché implicati nella stessa situazione...mi accorgo subito che lui è un po’ strano. Si chiama Daniele ed è come la sua bici..un po’ sgangherato, continua in modo super logorroico a parlare delle elezioni e di politica. Continua..continua e continua, io dico sempre “Si si è vero!!”.
Ogni tanto metto in standby il cervello..ad un certo punto però mi riprendo, su una frase in particolare: “Speriamo arrivino presto!!..i miei amici alieni”.
Eeehhh!?!?...rimango basito ma faccio finta di dargli corda, quindi replico con un “Tu credi che arriveranno presto gli alieni?!?!”..Daniele con uno sguardo da psicopatico mi risponde “Certo!!..io ogni mattina da quando sono piccolo mi metto davanti allo specchio e dico: Padre onnipotente fai che arrivino presto..invece la sera dico: Padre onnipotente fammi venire gli occhi blu e i capelli biondi!!”. A questo punto inizio a preoccuparmi leggermente della situazione e mi chiedo “Ma tutti io porca puttana!?!?!”..Daniele invece mi “rassicura” dicendomi che è assistito dai servizi sociali e che rischia due anni di galera (non so per quale motivo), poi continua dicendomi che da giovane è stato cacciato dal Leoncavallo (quindi una personcina tranquilla). Molto bene..gli chiedo a quale fermata scende, lui mi dice che abita a Crescenzago. Ottimo, mancano due fermate!!!...lui mi chiede se può lasciami il suo numero di cellulare e se faccio un viaggio di chiamarlo..anzi mi propone di andare con lui in Sardegna precisamente all’isola di San Pietro. Ummmmmm....già!!..faccio finta di memorizzare il suo numero e lo saluto.  
Daniele prima di scendere cerca di stringermi la mano, io con un’abile mossa evito quella protuberanza con le unghie che lui mi porge..non per qualcosa ma mentre parlava, ho analizzato per bene il suo corpicino scalcinato e dall’analisi le mani sono risultate abbastanza schifose.
A fatica Daniele scende dalla metro, all’ultimo mi dice ancora qualcosa ma non lo cago. BASTA!!

Il viaggio di ritorno prosegue tormentato fino a Gobba grazie a tre egiziani che insistentemente vogliono comprare la mia bici, gli dico che costa 1.000.000 di euro..niente, loro continuano in modo fastidioso. Altamente fastidioso. Esageratamente fastidioso. Mi parte l’embolo..lasciamo perdere i dettagli.

Arrivo a Bussero all’01.20

Che bella serata!!!...la prossima volta mi sa che vado alla bocciofila a giocare con il circolo anziani di Cernusco.




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